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Jabbour Douaihy

È nato nel 1949 a Zgharta, nel nord del Libano. Ha conseguito un dottorato in Letterature comparate presso l’Université Paris III. Attualmente insegna letteratura francese presso la Lebanese University. Critico e traduttore di "L’Orient littéraire", rivista letteraria del quotidiano libanese "L’Orient-Le Jour", Douaihy è anche un grande scrittore della scena culturale e letteraria del suo paese. Nel 1995 ha iniziato a collaborare assieme a Samir Kassir alla creazione della rivista mensile "L’Orient-Express" fino al 1998, anno della fine della sua pubblicazione.
Sin dai suoi primi romanzi Douaihy raggiunge un notevole successo: prima con I'tidal al-Kharif (Dar al-nahar, Beirut 1995), tradotto sia in francese (Equinoxe d’automne, Aman-Presses du Mirail, Toulouse 2000), che in inglese (Automn Equinox, University of Arkansas Press 2001); poi con ‘Ayn Wardah (Dar al-nahar, Beirut, 1998), pubblicato anche da Actes Sud con il titolo Rose Fountain Motel (2009). Ha scritto inoltre in francese un libro per bambini, L’âme de la forêt (Éditions Hatem, 2001), vincitore del premio Saint-Exupéry. È nel 2008 che Douaihy viene designato tra i finalisti del prestigioso premio Arabic Booker Price, con Matar haziran (Dar al-nahar, Beirut 2006), in italiano Pioggia di giugno (Feltrinelli, Milano, 2010). Douaihy dedica questo romanzo al suo amico e collega Samir Kassir, assassinato il 2 giugno del 2005. “And that is precisely why I dedicated the novel to him, knowing that the murderers didn’t allow him to read more than two chapters of this novel”. [1]

Opere in italiano:

Pioggia di giugno
Traduzione di E Bartuli, Feltrinelli, Milano, 2010, pp. 304.
Titolo originale:Matar haziran (2006).

Elia, un uomo residente negli Stati Uniti, decide di tornare nel suo villaggio natale, nel Nord del Libano, per indagare sulle cause che lo hanno costretto a lasciare il suo paese di origine vent’anni prima. È così che emerge la storia di uno massacro commesso nel 1957 in una chiesa del villaggio di Meziara, un episodio considerato dall’autore quasi un preannuncio dei tragici e violenti scontri avvenuti in Libano durante la guerra civile scoppiata nel 1975. Fatti che Douaihy ha vissuto in giovane età e che ha deciso di raccontare dando voce ai diversi personaggi e narratori, alle diverse ideologie e stereotipi che interagiscono in un quadro esasperato di violenza e scontri fratricidi. Pioggia di giugno non è solo un’indagine sulle cause e gli effetti devastanti del confessionalismo, ma anche “a narrative for the people, and not a narrative of current affairs” . [2]

[nomi riportati senza trascrizione scientifica]

Note:

1 Jabbour Douaihy, nell’intervista di Zahra Hankir, Talking to: Dr. Jabbour Douaihy, "Now Lebanon", 23 Marzo 2008

2: vedi nota1

 

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