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Ibrahim Aslan

Nasce nella città di Tanta, nell'area del Delta del Nilo, e da bambino si trasferisce con la famiglia al Cairo.  Figlio di un impiegato postale, lavorerà anche lui nelle Poste, dopo una vita scolastica piuttosto turbolenta e irregolare.  La sua formazione letteraria è dunque prevalentemente da autodidatta. Come gran parte degli scrittori della «Generazione degli Anni Sessanta», debutta nella narrativa pubblicando racconti nella rivista «Galleria 68».  La sua prima raccolta, intitolata Buhayrat al-masà’ (Il lago della sera), esce nel 1971. Nel 1983 appare il suo primo romanzo, Màlik al-hazìn (L'airone), che diventa famoso nel 1991, quando ne fu tratta una versione cinematografica intitolata al-Kit kàt, nome del popolare quartiere del Cairo in cui si svolge la vicenda, e dove lo stesso autore un tempo viveva. Aslan è noto per l'acutezza delle sue analisi sociali e per il ritmo vivace delle sue narrazioni. Dal 1992, è responsabile delle pagine culturali di «al-Hayat», autorevole quotidiano arabo edito a Londra e che ha una sede anche al Cairo. 

Gli uccelli del Nilo
Postfazione e traduzione di B. Longhi, con la collaborazione di P. Zanelli, Roma, Jouvence, 2004, pp. 147.  
Titolo originale: 'Asàfir al-Nìl (1999).

Nonna Hanem, ormai quasi centenaria, un giorno esce di casa per cercare un figlio e una figlia, dimenticando che entrambi sono morti da tempo. La sua assenza si prolunga e la famiglia, preoccupata, pensa che sia tornata al villaggio natale. Un nipote andrà quindi a cercarla in quel posto che lui aveva lasciato da bambino.  Da qui il racconto si snoda rievocando una serie di vecchi e nuovi episodi di vita dei membri di questa famiglia trasferitasi dalla campagna al Cairo, precisamente nel grande quartiere popolare di Imbàba, che include la zona in cui l'autore è cresciuto. Numerosi sono i riferimenti autobiografici nella narrazione, dove i flashback si intrecciano a eventi del presente, e che si chiude più o meno com'era iniziata, con la scena dell'anziana nonna che non è stata ancora ritrovata e, in realtà, si trova a pochi passi da casa. Aslan ha scritto in stretto dialetto egiziano tutti i dialoghi di questo romanzo in cui parla di persone comuni che si muovono sullo sfondo di una città dove l'urbano e il rurale spesso si confondono.   

Racconti apparsi in antologie:

Accanto a un uomo cieco, in Fuori degli argini.  Racconti del '68 egiziano (a cura di L. Casini), Roma, Edizioni Lavoro, 2003, pp. 51-56.
Piccoli giochi e L'insulto, in Narratori egiziani contemporanei (a cura di C. F. Barresi), Roma, Istituto per l'Oriente, 1977, pp. 2-4, 5-9.

 

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