Nato nel 1939 nella città di Debre Birhan in Etiopia
da madre etiope e padre yemenita, negli anni Cinquanta si
trasferisce nel paese di origine paterno. Per completare gli
studi si reca al Cairo e, successivamente, a Mosca. Torna
in Yemen dopo la rivoluzione del 1962. Lavora presso la
Rappresentanza diplomatica dello Yemen del Sud a
Mosca, poi a Berlino e, infine, a Mogadiscio. Ha pubblicato
la prima raccolta di racconti dal titolo al-Ard ya
Salmà (La terra, o Salmà) nel 1966, cui fanno seguito, nel
1972, Shay’ ismuhu al-hanìn (Una cosa chiamata nostalgia),
Ammuna Sàlih (Zio Sàlih) del 1986 e Rihàna (entrambe
uscite postume). Nel 1971 è apparso il romanzo Yamùtùna
ghurabà’ (Muoiono da stranieri), mentre al 1978 risale la
pubblicazione postuma di San‘à’… madìna maftùha (San‘a… città aperta), tradotto anche in francese. È
scomparso nel 1973, vittima di un incidente aereo, insieme
alla delegazione diplomatica dello Yemen del Sud. È
sicuramente una delle voci più autorevoli della letteratura
yemenita contemporanea.
[Informazioni tratte dal libro Perle dello Yemen, a cura di M. Avino e I. Camera d'Afflitto, Roma, Jouvence, 2008, pp. 217-221. Nomi riportati senza trascrizione scientifica]
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