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Yusuf Idris

Medico, giornalista, narratore e drammaturgo nato ad al-Bayrùm, nella regione di al-Sharqiyya, sul delta del Nilo, e morto a Londra. È considerato il maggiore scrittore di racconti brevi nel mondo arabo. Autore innovativo e sempre all’avanguardia, le sue opere si caratterizzano, soprattutto in una prima fase, per un realismo sociale a cui corrisponde l’utilizzo, principalmente nei dialoghi, del dialetto. Nei suoi scritti, inoltre, si evidenzia un sincero interesse per la psicologia dei personaggi. A proposito di Idris quale rappresentante della corrente realistica in ambito narrativo, F. Barresi ha sottolineato: “Dopo la rivoluzione del 1952, l’autore si fa interprete della nuova atmosfera di speranza e di attesa che pervade l’Egitto: Idris crede fermamente nella validità della soluzione socialista quale unica possibile alternativa ai problemi del suo paese, e la sua opera ne diffonde il messaggio. Il periodo trascorso come medico negli ospedali e nei quartieri poveri del Cairo lo rende più sensibile verso i problemi sociali e umani che poi tratterà nei suoi racconti. Scrittore impegnato, si sforza di dar vita a una letteratura semplice e perciò accessibile a più larghe cerchie di lettori. Di preferenza si ispira alla realtà che lo circonda e descrive le ansie e i problemi che angustiano i suoi personaggi con una partecipazione affettiva…” (v. Introduzione a Narratori egiziani contemporanei, pp. XV-XVI). Le sue pièce, tra cui al-Faràfir (I buffoni, 1964), sono influenzate tanto da forme drammatiche locali tradizionali quanto dal teatro di Bertolt Brecht e di Luigi Pirandello.   

Opere in italiano:

Alla fine del mondo
Traduzione di L. Orelli, Milano, Zanzibar, 1993, pp. 225.

Antologia di novelle apparse in varie raccolte, tra il 1954 e il 1971. Tra di esse si ricorda il racconto Le notti meno dispendiose o Notti da poco (Arkhas layàlì, 1954), incentrato sul tema della drammatica esplosione demografica nel Paese, da cui trae il titolo la prima raccolta pubblicata dall’autore. Temi fondamentali di queste novelle sono l’onore, la speranza - la cui fiammella, seppur con difficoltà, ancora alberga nel cuore dei diseredati - e la messa a nudo della miseria, dell’ignoranza, della tradizione e della superstizione che spesso opprimono l’uomo.

Il richiamo
Traduzione e Postfazione di G. Margherita, Milano, Mondadori, 1992, pp. 230.
Titolo originale: al-Naddàha

Raccolta di novelle in cui sono discussi i temi cari allo scrittore. Interessante, in particolare, è l’attenzione che egli rivolge alla donna e alle problematiche relative alla sua condizione nella società egiziana. Tra i suoi personaggi non vi sono soltanto figure femminili appartenenti alle classi umili, di cui l’autore descrive tutte le difficoltà che queste devono affrontare; Idris si occupa anche di chi è parte integrante delle classi abbienti. In tal senso, va citato il racconto La tenda (al-Sitàra), al centro del quale vi sono l’ipocrisia e il perbenismo.   
 
Racconti apparsi in antologie: 

Lei (trad. di I. Camera d’Afflitto), in Narratori arabi del Novecento (a cura di I. Camera d’Afflitto) pp. 129-134;

Lo sguardo, in L’altro Mediterraneo. Antologia di scrittori arabi del Novecento (a cura di V. Colombo), Milano, Mondadori, 2004, pp. 69-70.

 

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