Teatro

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Teatro

Alcuni cenni sul teatro arabo estratti da: 

Isabella Camera d'Afflitto, Letteratura araba contemporanea dalla nahdah a oggi Nuova Edizione, Roma, CAROCCI Editore, 2008.

[I testi sono riportati senza note e senza traslitterazione scientifica]

"Lo sviluppo del teatro arabo, come per il romanzo e il racconto si deve all’impatto con l’Occidente. Con questo non si vuol dire che prima ci fosse il vuoto assoluto, perché esisteva il famoso teatro d’ombre, un genere di teatro popolare che si esprimeva soprattutto in dialetto e si basava in gran parte sull’improvvisazione. Le prime opere di cui si ha notizia risalgono al  XIII secolo, e sono attribuite a Muhammad ibn Duniyàl al-Mawsili (1248-1311), originario dell’Iraq, ma che visse al Cairo .[...]
 
Una concezione moderna di teatro sarà sviluppata in Egitto, intorno al 1870. […] Napoleone Bonaparte aveva fatto costruire il primo teatro, dove si davano rappresentazioni per l’esercito francese, nel 1798; in seguito, nel 1868, ai tempi del khedivé  Isma‘ìl, fu fondato il teatro al-Kumidi (La Commedia), dove fu messa in scena l’opera di Giuseppe Verdi, Rigoletto. [...]
 
La nascita del teatro moderno viene comunemente fatta risalire al libanese Marùn al-Naqqàsh (1817-1855), nato nella città di Sidone, che visse solo 37 anni. La sua attività di mercante gli diede la possibilità di viaggiare spesso all’estero, e in uno dei suoi soggiorni in Italia ebbe modo di assistere a una rappresentazione che suscitò in lui una forte passione per il teatro. Al suo ritorno a Beirut formò una compagnia teatrale e, nel 1847, nella sua abitazione fu rappresentato “al-Bakhìl”, un adattamento de “L’avaro” di Molière. [...] La sua passione per il teatro fu ereditata dal nipote, Salìm al-Naqqash, che fondò una compagnia a Beirut, successivamente trasferita ad Alessandria. […]
 
In Egitto, si esibiva nei teatri locali l’attore di religione ebraica, Ya‘qub Sanu‘, noto con lo pseudonimo di Abu Nazzàrah o con il nome James Sanua, che in Europa aveva conosciuto i maggiori artisti del tempo. Grazie alla perfetta conoscenza del francese e dell’italiano, aveva anche recitato con alcune compagnie europee che si erano esibite in Egitto. Nel 1870 Sanu‘ fondò una sua compagnia teatrale [...]  Fu definito “il Molière d’Egitto”.
 
Tra le altre compagnie nel mondo arabo si ricordano quelle del libanese Giurj Abyad (1880-1959), che da giovane si era trasferito ad Alessandria d’Egitto, dove aveva recitato in alcune compagnie straniere. [...]
 
Ma ben presto oltre alla rappresentazione di capolavori occidentali, cominciarono a essere messe in scena opere teatrali originali ispirate al patrimonio culturale arabo-islamico, come quelle di Ahmad Abu Khalìl al-Qabbàni, Marùn al-Naqqàsh, Farah Antun e  tanti altri . [...].
 
In Iraq, a Mossul, alla fine dell’Ottocento cominciarono ad essere rappresentate opere teatrali a carattere pionieristico. [...] Ma furono soprattutto famosi poeti, come al-Zahàwi, a cimentarsi anche nella composizione di opere teatrali. Un teatro più  moderno si ebbe, però, con ‘Abd Allàh Hilmi Ibrahìm, nel 1938.  [...]
 
Anche nel Maghreb la produzione teatrale è di un certo rilievo, e nel corso del secolo ha conosciuto un’evoluzione molto rapida. In Marocco il poeta Muhammad al-Maqri fu il primo a dedicarsi a questo genere. Egli fondò una compagnia teatrale conosciuta come “La compagnia di Fez” (al-Giawq al-Fàsi). [...]
 
In Tunisia, a differenza di quanto è accaduto negli altri paesi arabi, il teatro non nacque per iniziativa privata, ma per disposizione delle autorità locali della città di Tunisi, che nel 1907 inaugurarono il Théâtre Municipal. Un anno dopo il teatro ospitò una compagnia egiziana, al-Kumidia al-misriyyah (La commedia egiziana) e nel 1908 nacque una prima compagnia locale, al-Nagmah (La stella), con la collaborazione del consolato italiano.  [...]
 
Nel mondo arabo, poi un posto a parte merita poi il teatro politico che dal Maghreb al Mashreq diventa una sorta di tribuna dalla quale gli attori trasmettono al pubblico un messaggio legato soprattutto alla legittima aspirazione di un cambiamento sociale e politico. Nel corso del Novecento moltissime saranno le opere di teatro politico sempre più degne di interesse, da quelle di Yusuf Idris (1927-1991) in Egitto a quelle di Sa‘d Allah Wannus (1941-1997) in Siria, considerato tra i maggiori drammaturghi del mondo arabo contemporaneo."

 

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