Scrittori arabi del novecento

Recensione di Francesco Gabrieli a Narratori arabi del Novecento, comparsa su “Annali” – Istituto Universitario Orientale Vol. 54 . f . 4 . 1994 . p. 531

Più di mezzo secolo fa, un volumetto di Narratori egiziani (Milano 1941) a cura di chi qui scrive, cercò di offrire al lettore italiano un primo saggio sulla produzione narrativa di quel paese, allora in testa alla letteratura neoaraba. Da allora non solo in Egitto ma in tutta l'area araba (Maghrib, Siria, Libano, Iraq) questa narrativa é cresciuta a valanga, ha ricevuto con Nagib Mahfuz il riconoscimento internazionale del Nobel, è entrata insomma a far parte effettiva della letteratura mondiale. Isabella Camera d'Afflitto é fra noi l'arabista che meglio domina questa ormai vasta materia, e nei due volumi qui annunziati ce ne presenta, introdotta e annotata, una ricca antologia, con largo e fine criterio di scelta. Dalle poche figure isolate del primo Novecento (fra cui faceva la parte del leone l'egiziano Mahmud Taimur), più dozzine di dotati narratori hanno arricchito o son tuttora attivi ad arricchire la narrativa odierna araba, sbocciata senza dubbio sotto l'influsso politico-culturale europeo, ma non senza lo sforzo, in alcuni autori, di ricollegarsi in qualche modo con germi di narrativa, dotta e popolare, della letteratura classica araba. La Camera stessa aveva già studiato qualche promettente figura, come il palestinese Kanafani, precocemente scomparso nella tragedia del Vicino Oriente di cui é stato una valida e sensibile testimonianza. Altri, dal Iraq al Marocco, continuano tuttora nel nobile compito di rispecchiar nell'arte fasti, nefasti e travagli dell'Arabismo contemporaneo. Fuor d'ogni impegno tecnico, il sensibile lettore italiano sarà grato alla curatrice di questa ghirlanda narrativa per i nuovi orizzonti da essa dischiusi.

 

 

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