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Najwa Barakat

È nata a Beirut nel 1966, dove ha conseguito gli studi di teatro alla Lebanese University. Nel 1985 si trasferisce a Parigi dove inizia a studiare cinematografia. Oggi è giornalista freelance e lavora per diversi giornali e riviste arabe, oltre a collaborare con RFI (Radio France Internationale) e BBC. Ha scritto diversi romanzi, il primo nel 1986, in arabo e intitolato al-Muhawwil (Il trasformatore). In francese ha scritto una sola opera narrativa, La locataire du Pot de fer (L’Harmattan éditeur, 1987), portata sulla scena teatrale in Francia e vincitrice del primo premio dell’Amateur Theatre Festival ad Amiens. È nel 1996 che vince il premio dal Lebanese Cultural Forum a Parigi per la miglior opera di narrativa libanese con Bas al-awadim (Dar al-Adab, Beirut, 1996), tradotta in francese nel 2002 con il titolo Le Bus des gens bien (L’Harmattan éditeur). Nel 2009 è direttrice del progetto Arabic Writing Workshop a Beirut, che accoglie giovani e aspiranti scrittori da tutti i paesi arabi. Najwa Barakat è sicuramente una pioniera di nuove iniziative culturali nel mondo arabo.

Opere in italiano:

Ya salam!
Traduzione di S. Lo Surdo, Milano, Epoché, 2007, pp. 169.
Titolo originale: Ya salam! (1999).

Il protagonista è Luqman, un ex trafficanti di armi esperto in esplosivi arricchitosi durante gli anni della guerra civile a Beirut, città mai esplicitamente menzionata. Anche gli altri personaggi sono stati in qualche modo protagonisti diretti del conflitto: l’Albino era un torturatore e Najib un cecchino. Cessata la guerra, questi ex aguzzini devono ritrovare un ruolo nella società e reintegrarsi, cosa che per nessuno di loro sarà semplice fare.

L’inquilina
Traduzione di G. Amaducci, Milano, Epoché, 2009, pp. 150
Titolo originale: La locataire du Pot de fer (1987).

Romanzo breve appartenente al filone della letteratura di esilio, in cui la protagonista di origine libanese e residente a Parigi dà libero sfogo ai suoi pensieri, scrivendo in un monolocale situato in Rue du Pot i ricordi della sua infanzia vissuta a Beirut e vicende della realtà parigina che la circonda. Con un brillante spirito critico e ironico, Najwa Barakat scandisce il ritmo di questo suo piccolo capolavoro.

[nomi riportati senza trascrizione scientifica]

 

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